Città più tassate d’Italia, a Venezia fisco “light”

Roma, Torino, Napoli, Genova, Bologna, Ancona e Campobasso le città ‘più tassate’ d’Italia. Sono i capoluoghi di regione con le aliquote fiscali più alte relative a Irap, Irpef, Imu e Tasi. Queste sette città hanno, in tre casi su quattro, i livelli più alti di imposte sulle imprese e sulle famiglie, sui capannoni industriali e sulle case. Con due “punti”, nella classifica dei tributi territoriali, figurano poi Firenze, Palermo, Perugia, Bari, Potenza, Trieste e Catanzaro. Un solo ‘punto’, invece, per Milano, Cagliari, L’Aquila, Aosta, Trento e Bolzano. Fisco light a Venezia, unica città che non risulta mai tra quelle con aliquote elevate. E’ quanto risulta dalla ‘Mappa del fisco locale in Italia’ realizzata dal Centro studi di Unimpresa. L’analisi dell’associazione, basata su dati dell’Agenzia delle Entrate, della Corte dei conti e del Dipartimento Finanze, prende in considerazione le aliquote Iperf (definite dalle regioni), il totale delle addizionali Irpef (regioni e comuni), l’Imu e la Tasi.

La classifica è stata realizzata sulla base di “punti” attribuiti alle città e alle relative regioni che applicano aliquote particolarmente elevate nei quattro principali tributi pagati anche su base territoriale. In totale sono stati assegnati 41 “punti” in relazione alle aliquote dello scorso anno: più è alto il punteggio, più è elevato il livello del prelievo tributario a carico dei contribuenti (cittadini e imprese).

Venezia (che ha zero “punti”) è l’unica città dove il prelievo è sempre sotto le soglie più alte: nel capoluogo della regione Veneto fisco leggero perché si paga il 3,90% di Irap, il 2,03% di addizionali Irpef (1,23% regionale e 0,80% comunale), lo 0,81% di Imu e lo 0,29% di Tasi.

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