Incidenti sul lavoro in aumento, metalmeccanici in sciopero a Verona

Dopo l’infortunio mortale all’acciaieria NLMK di Verona e lo sciopero di ieri mattina, FIM e FIOM e UILM veronesi hanno organizzato 2 ore di astensione dal lavoro per il prossimo giovedì 14 settembre da tenersi a fine turno di lavoro in tutte le aziende metalmeccaniche della provincia. «Non possiamo tollerare più questi infortuni, la legge sulla sicurezza va rispettata e gli imprenditori non possono più permettere che le fabbriche siano luoghi malsani e insicuri, utili solo a produrre, occorre un segnale forte» scrivono i sindacati in un comunicato dove informano i lavoratori di volersi confrontare con le Associazioni imprenditoriali veronesi. «Giovedì mattina una nostra delegazione, guidata dai dirigenti di Cgil Cisl Uil, incontrerà il Prefetto che ha accolto la nostra richiesta, mentre i lavoratori in sciopero organizzeranno un presidio davanti a Palazzo Scaligero» aggiunge Luca Mori, segretario FIM Cisl.

Dai dati dell’Ufficio Studi di Cisl Veneto che ha analizzato i dati forniti da più fonti (INAIL, Spisal, Osservatorio Vega e stampa) quello di cui è stato vittima Ioan Craiu è il nono incidente mortale registrato nel veronese da gennaio di quest’anno.

Nella provincia scaligera il luogo di lavoro più pericoloso per la vita si conferma la campagna dove, quest’anno, ben 5 coltivatori diretti sono rimasti mortalmente feriti dal ribaltamento del trattore di cui erano alla guida.

In questo stesso periodo sono 6 i metalmeccanici che hanno perso la vita sul lavoro in Veneto.  Prendendo in considerazione le cause di infortunio mortale tra le tute blu (ultimo quadriennio) la metà delle vittime (10 su 20) ha perso la vita colpita schiacciata da materiali o parti di impianto. Iuan Craiu, 32 anni, sposato con un figlio in arrivo, è il quarto lavoratore romeno vittima di infortunio mortale in Veneto dall’inizio dell’anno.

Anche la Fiom regionale denuncia le criticità e chiede sia posto un vincolo sulla sicurezza per le aziende che accedono a finanziamenti pubblici. “Stiamo assistendo – sostiene la Fiom in un comunicato – ad una ripresa preoccupante degli incidenti mortali nei luoghi di lavoro, sia nel paese sia nel Veneto. Questi dati drammatici – prosegue la segreteria regionale del sindacato dei metalmeccanici Cgil – confermano che l’ingente trasferimento di risorse pubbliche verso le imprese, effetto degli incentivi e della minore contribuzione introdotti con il job act, non hanno migliorato le condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro. Per queste ragioni occorre intervenire sul governo affinché siano introdotti vincoli ai finanziamenti alle imprese (industria 4.0, ammortamenti e super ammortamenti) finalizzati a progetti che abbiano al centro la sicurezza e la salute dei lavoratori, elevando per questa via la qualità del sistema produttivo e migliorando la condizione di lavoro”.

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