Vicenza, la donazione degli organi si potrà dichiarare all’anagrafe comunale

Da giovedì 20 aprile i cittadini maggiorenni residenti a Vicenza potranno esprimere la propria volontà alla donazione di organi e tessuti direttamente agli sportelli dell’anagrafe comunale in occasione del rilascio o del rinnovo della carta d’identità.

Il Comune di Vicenza ha, infatti, aderito al progetto “Una scelta in Comune“, promosso dal Cooordinamento trapianti regionale (Ctr) in collaborazione con Anci Veneto, Ulss n. 8 Berica e Aido Vicenza.

Ad illustrare l’iniziativa questa mattina erano presenti l’assessore alla semplificazione e innovazione Filippo Zanetti, il medico dell’Ulss 8 Berica anestesista e rianimatore dottor Silvio Marafon, coordinatore ospedaliero trapianti e la presidente di Aido Vicenza Paola Beggio.

“Oggi presentiamo un nuovo servizio del settore Anagrafe, stato civile ed elettorale molto utile per i cittadini che, da giovedì 20 aprile, avranno la possibilità, al momento del rilascio o del rinnovo della carta di identità, di esprimere il proprio consenso alla donazione di organi e tessuti. – ha dichiarato l’assessore alla semplificazione e innovazione Filippo Zanetti –. Tutto nasce da un’idea lanciata dal consigliere comunale Giancarlo Pesce. In questi mesi abbiamo seguito l’iter burocratico necessario all’avvio del servizio, tra cui il coordinamento con Anci Veneto, Ulss n. 8 Berica e Aido Vicenza, l’aggiornamento del software comunale e la formazione dei dipendenti. Considerando che ogni anno rilasciamo circa 15 mila carte di identità, in 10 anni dovremmo riuscire ad avere una banca dati aggiornata di tutti i potenziali donatori di Vicenza”.

“Nonostante esista una legge del 1999 che auspichi di chiedere direttamente alla persona in vita il consenso alla donazione dei propri organi, ad oggi questo avviene generalmente nel momento della morte, interpellando i familiari – ha precisato il medico dell’Ulss 8 Berica anestesista e rianimatore dottor Silvio Marafon, coordinatore ospedaliero trapianti – . Sosteniamo, quindi, pienamente questo progetto che in un anno e mezzo dall’avvio a livello provinciale ha dato risultati molto positivi. Sono, infatti, 10 mila le persone in lista d’attesa in Italia per il trapianto degli organi (cuore, fegato, reni e polmoni). A Vicenza ogni anno si eseguono 40 trapianti, solo di reni, quasi la metà da persone viventi. È, quindi, fondamentale sensibilizzare le persone sull’importanza di questo gesto e sappiamo che il vicentino è un territorio molto generoso in tal senso. Tra fine 2016 e inizi 2017 all’ospedale di Vicenza si sono presentati due donatori samaritani di reni, ovvero due persone che hanno deciso di offrire il proprio organo alla collettività, e non ad uno specifico ricevente, senza alcun tipo di remunerazione o contraccambio. È un segnale molto forte che fa ben sperare”.

“Ringrazio il Comune di Vicenza per aver aderito a questo progetto molto importante con il quale si può arrivare davvero ad ogni cittadino – ha aggiunto la presidente di Aido Vicenza Paola Beggio –. A livello provinciale il servizio è partito un anno e mezzo fa con l’adesione di 22 Comuni e, quindi, di 25 mila nuovi donatori. Riteniamo che la partecipazione al progetto da parte della città capoluogo possa essere di stimolo per gli altri Comuni della provincia. In quarant’anni dalla fondazione, gli iscritti all’Aido sono stati 213 mila nella Regione Veneto e 63 mila nella provincia di Vicenza che, pertanto, si conferma prima a livello regionale per numero di adesioni”.

Il progetto intende informare e sensibilizzare i cittadini sull’opportunità di esprimere la propria volontà sulla donazione di organi e tessuti e ampliare le possibilità di esprimere il consenso.

L’espressione della volontà sulla donazione è facoltativa e può essere dichiarata anche presso l’Aido (solo consenso); le Ulss, gli ospedali o gli ambulatori dei medici di medicina generale; i Coordinamenti regionali per i trapianti.

In alternativa l’interessato può anche conservare tra i documenti personali una dichiarazione di volontà in carta libera (positiva o negativa) completa di tutti i dati personali, datata e firmata oppure compilare il “tesserino blu” del Ministero della salute (o quello di una delle associazioni di settore), che dovrà conservare insieme ai documenti personali.