Occupazione, tra uomini e donne ancora troppe differenze

In questi giorni sono usciti i nuovi dati Istat sull’occupazione e molta enfasi si è messa sull’occupazione femminile in crescita, ma i dati vanno analizzati attentamente, dietro a questi si cela un messaggio non del tutto positivo.

I primi segnali della tanto attesa ripresa effettivamente ci sono anche a Vicenza, c’è un aumento dell’occupazione femminile, anche se tuttavia resta a venti punti di distanza da quella maschile, la spinta del settore terziario (più o meno avanzato) ha dato i suoi frutti con il 53% della forza lavoro rappresentata proprio dal gentil sesso .

I dati qualitativi, tuttavia, non sono ugualmente esaltanti, la disparità tra uomini e donne è ancora elevata e sembra, per ora, non trovare soluzione .

Il ‘gap retributivo’ persiste, se lo stipendio netto medio di un uomo italiano è di 1.426 euro, quello di una donna italiana è di 1.300 euro. Un lavoratore straniero guadagna in media 1.200 euro, mentre la retribuzione di una donna straniera, in media, ammonta a 1.000 euro.

Anche per quanto riguarda i contratti part-time i numeri sono pesantiil 33% sono firmati da donne contro il 4% degli uomini, naturalmente si parla di contratti non richiesti per necessità dalla lavoratrice ma imposti dall’azienda. Per quanto riguarda i tempi determinati, ancora una volta si può riscontrare una netta differenza, le donne “vincono” con il 13% contro il 9% degli uomini e solo il 16% ha un lavoro indipendente.

Va ricordato che il tasso di natalità in Veneto è tra i più bassi al mondo, segno che qualcosa non va.

L’insieme di questi dati dice molte cose,  il mondo del lavoro per le donne continua ad essere difficile, come lo è la conciliazione casa-lavoro, inoltre il welfare rivolto alle famiglie è molto debole. Il mercato del lavoro è ancora attraversato da molta precarietà.

Ad appoggiare le donne ci sono le organizzazioni Sindacali a cui spetta un compito enorme. Iniziando con la contrattazione di primo e secondo livello e con la contrattazione sociale, alcuni problemi si possono affrontare e risolvere. Ma il tema riguarda tutti, le aziende, le Istituzioni, la società intera.

La condizione delle donne è una delle cifre con cui si misura la civiltà di un paese, si è fatto molto negli ultimi decenni ma non basta.

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