Inaugurata a Vicenza la prima casa per padri separati

La casa di via Alberto Mario 8 a Vicenza, destinata ad accogliere padri separati, è stata inaugurata oggi.

“Siamo qui oggi ad inaugurare una vera e propria casa che accoglierà, per un periodo limitato, dei padri che hanno la necessità di ripartire e ricostruire il proprio futuro – ha annunciato l’assessore alla comunità e alle famiglie Isabella Sala -. L’idea, nata da un dialogo tra le associazioni e l’amministrazione comunale, permette di raggiungere un fondamentale risultato: offrire anche a quei papà separati, che si trovano in un momento di difficoltà, l’opportunità di avere un luogo dove accogliere i propri figli e riprendere in mano la propria vita. Sebbene in questa casa la permanenza consentita sia fino a dodici mesi, pensiamo si tratti di un tempo utile per poter raccogliere le idee e le energie anche grazie all’aiuto dei servizi e della comunità allargata. Questa casa, curata e accogliente, al cui ingresso ci accoglie un acero rosso, è frutto di tante forze che hanno creduto nel progetto. I primi due padri che entreranno avranno la possibilità di scrivere il regolamento della casa insieme agli operatori della cooperativa Cosep con cui verrà sviluppato un progetto di accompagnamento all’abitare condiviso. Ricordo che ci sono altri due posti a disposizione e che chi ha necessità potrà fare domanda partecipando allo specifico bando pubblicato nel sito del Comune”.

“La Fondazione Cariverona è particolarmente attenta al sociale e pertanto ha ritenuto di sostenere, tra gli altri, anche questo progetto interessante e rivolto a soggetti fragili” – ha sottolineato Vincenzo Riboni per la Fondazione Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona.

 

 

“Essere giunti al varo della struttura per i padri separati è una grande soddisfazione per tutti, perché testimonia la volontà di una città di soccorrere le persone che vivono il dramma della povertà a seguito di una separazione. Da oggi Vicenza è un po’ più civile e un po’ più equa” – ha detto Arrigo Abalti, presidente dell’associazione Genitori separati che insieme all’associazione Padri separati aveva dato avvio al progetto nella precedente amministrazione.

I lavori di ristrutturazione dell’edificio – risalente al 1960 e in passato adibito a distretto sanitario dell’Ulss 6, nel 2013 liberato e riconsegnato al Comune di Vicenza -, sono stati possibili grazie al finanziamento di 220 mila euro della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona integrato con 50 mila euro circa a carico del Comune.

L’assessorato alla comunità e alla famiglia, durante la precedente amministrazione, ha scelto l’edificio di via Alberto Mario per permettere anche ai padri separati in difficoltà abitativa di avere una casa, poiché la struttura risultava adeguata per dimensioni e caratteristiche: la superficie complessiva è di circa 140 metri quadrati calpestabili di cui 57 della zona giorno e 83 della zona notte.

Nella zona notte sono state create quattro camere con bagno (due singole e due doppie), di cui una adeguata per persone con disabilità, che sono state arredate in modo essenziale, adatte quindi ad ospitare non solo i padri ma anche i loro figli in visita. Dalle camere, con pareti colorate in azzurro, giallo, verde e arancio, si ha accesso al corridoio dove sono stati posizionati gli armadi. Nella zona giorno gli spazi comuni sono costituiti dalla cucina, dal soggiorno e dalla lavanderia. E’ stato inoltre ricavato uno spazio da destinare a ulteriore zona soggiorno o studio o come spazio ricreativo da condividere.

 

Attraverso il bando per l’accoglienza temporanea di padri separati o divorziati, pubblicato il 21 agosto con scadenza il 20 settembre 2017, sono pervenute quattro domande. Due sono state accolte e a breve si procederà con l’inserimento nella struttura.

 

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