Erboristi, già 60mila firme sulla petizione per salvare la professione

Sono  ad oggi oltre 60 mila le firme sulla petizione (anche on line su https://firmiamo.it/giu-le-mani-dall-erboristerialanciata dalla Federazione degli erboristi italiani per salvaguardare una professione caratterizzata da competenze altamente specializzate e un settore in cui sono attive oltre 6 mila  imprese tra commercio e produzione. La protesta è contro un decreto legislativo  che abroga la legge 99 del 1931 (“Disciplina della coltivazione,  raccolta e commercio delle piante officinali”) che oltre ad istituire  il titolo di erborista, ne fissa le competenze.

“Questa legge – spiega Angelo Di Muzio, presidente della Fei – ha dato continuità al settore erboristico fino ad oggi, ed è  sicuramente da aggiornare, ma assolutamente non da abrogare. Se il  Governo vuole essere vicino ai cittadini, agli erboristi e agli  studenti è fondamentale accogliere le nostre richieste; in caso  contrario ritiri il decreto e si demandi tutto alla prossima  legislatura per avviare un percorso rispettoso di tutte le posizioni  dei soggetti coinvolti”.

“Il nostro settore muove un giro di affari di oltre un 1 miliardo di euro. Le nostre erboristerie – prosegue Di Muzio – si  dovranno confrontare con una concorrenza sempre più despecializzata e  senza regole, entreranno in crisi migliaia di lavoratori e le loro  famiglie”. “Non parliamo poi –  aggiunge il presidente della Fei – degli oltre 3mila studenti iscritti a corsi di laurea in Scienze e Tecniche Erboristiche che si ritroveranno con  in mano un pugno di mosche, per la perdita di valore del loro titolo  di studio conseguito a fronte di ingenti investimenti economici da  parte delle loro famiglie e con la forte possibilità di veder chiudere uno dopo altro i corsi di laurea per la formazione degli erboristi”. Inoltre, “non è da non sottovalutare i rischi per la  sicurezza e la salute dei cittadini che oggi trovano nell’erborista  qualificato un interlocutore serio e preparato, una figura di  riferimento e di garanzia per il consiglio e l’uso corretto e senza  rischi delle piante officinali”.

 

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