Pesano il fisco e le frequenti contraffazioni sulle grappe prodotte in Italia, e in generale sui distillati. Eppure sono oltre 500 le aziende che lavorano nel settore mentre gli occupati sono 4800, con alcuni indicatori finanziari positivi, ma fisco, frodi e scarso rispetto delle regole incidono in negativo sui fatturati.
Un settore che sarebbe in buona salute, che cerca di cogliere i segnali di ripresa, ma che il mancato rispetto delle regole spesso mette in difficoltà. Il fisco, è ancora molto oneroso per le piccole imprese del settore, la concorrenza sleale, quest’ultima soprattutto nei Paesi dove i controlli sono assenti e poco efficaci.
Tuttavia, nonostante le difficoltà, emergono alcuni importanti indicatori, che descrivono un settore pronto a ripartire. Secondo l’Osservatorio congiunturale elaborato dalla società di ricerche Format, in Italia ci sono oltre 500 aziende operanti nel comparto dei distillati, che danno lavoro a 4800 persone su tutto il territorio nazionale. In particolare, a Nord si concentra il maggior numero delle aziende e dei dipendenti (53% degli occupati). Il 31,4% lavora a Nord-Est, il 21,6% a Nord-Ovest, al Centro il 9,6 e a Sud il 37,4%. La maggior parte delle imprese è a conduzione familiare, con una tradizione storica sul territorio di grande rilievo: soltanto il 4%% delle aziende è dimensioni medio-grandi.