Poetry Vicenza presenta la voce del dissenso di Ishmael Reed

Sabato 21maggio, alle ore 18.00, sarà il poeta e scrittore americano Ishmael Reed il protagonista di Poetry Vicenza alle Gallerie di Palazzo Leoni Montanari, sede museale e culturale di Intesa Sanpaolo a Vicenza. Ishmael Reed sarà a Vicenza grazie ad una collaborazione tra Poetry Vicenza e il Premio Internazionale Alberto Dubito, assegnato a Venezia in questi giorni.

Nella sua scrittura, Reed è un grande improvvisatore, un maestro del collage con una sorprendente abilità nel fondere materiali apparentemente disparati e divergenti in coerenti intrattenimenti educativi – forme di sorpresa, rivelazione e, spesso, ilarità. Tuttavia, l’obiettivo di certa sua spensieratezza è quello di utilizzare lo humour come arma nella serissima impresa di mostrare gli eccessi e le assurdità dell’uomo e, nel contempo, di ricordare a tutti noi il pericolo di prendere noi stessi e le nostre amate opinioni troppo sul serio.

Le letture saranno accompagnate dalla musica dei Vertical: Alessandro Lupatin (batteria), Paolo Bortolaso (tastiere),  Nicola Tamiozzo (chitarra), Filippo Rinaldi (basso).

 Poetry Vicenza è una rassegna internazionale di poesia curata da Marco Fazzini, promossa da Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari e Comune di Vicenza, in collaborazione con l’associazione culturale TheArtsBox, con il Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati di Ca’ Foscari (Venezia) e con Vicenza Jazz.

Nelle sedi che ospitano gli eventi della rassegna il pubblico trova un volume antologico (Poetry Vicenza 2016, Pisa: Edizioni ETS) con una scelta bilingue di testi a cura di vari traduttori, note bio-bibliografiche per ogni singolo autore, e una sezione speciale sulla Beat Generation fatta di contributi in prosa e in poesia e di materiali inediti sui protagonisti di quell’America degli anni Cinquanta.

Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

Ishmael Reed. Nato nel Tennessee nel 1938, è una delle più originali e controverse figure nel panorama della cultura afroamericana. Giornalista, romanziere, letterato, editore, poeta, performer e autore televisivo, ha pubblicato il suo primo romanzo (The Freelance Pallbearers) nel 1967, divenendo in breve un sostenitore del Black Arts Movement, che s’impegna a sostenere l’opera di autori giovani e promettenti, e un rappresentante della cosiddetta Black Aesthetic. Considerato il suo capolavoro, il romanzo Mumbo Jumbo, uscito nel 1972 (lo stesso anno della pubblicazione di Conjure, la sua prima raccolta poetica) è oggi un classico. Qui Reed affronta il tema della blackness, utilizzandola per evidenziare la ricerca d’identità nell’America contemporanea. Si tratta d’un lavoro sperimentale, difficile da collocare in uno specifico genere letterario, che rilegge in chiave “neo-hoodoo” (la versione afroamericana del voodo) le dinamiche della diaspora. Giorgio Rimondi, che in questi giorni ha pubblicato un volumetto che è un vero e proprio tributo sia alla prosa sia alla poesia di Ishmael Reed, Il grande incantatore (Agenzia X), così commenta su Mumbo Jumbo: “L’apertura possibilista di una pratica in cui la variabilità degli ingredienti fa il paio con l’estro del cuoco corrisponde a una precisa poetica combinatoria (e a una precisa posizione filosofica), che individua la cifra stilistica di Mumbo Jumbo in una disseminazione fortemente sincretica. Smontare le convenzioni della letteratura occidentale e rimontarle in un incredibile pastiche di tempi, ritmi, modelli e generi; rinnovare l’idea di spazio narrativo con il montaggio parallelo di testi, elementi grafici e immagini fotografiche: ecco alcune delle modalità operative di Reed, alle quali si aggiunge l’impellente necessità di ‘annerire’ le tracce della civiltà occidentale dando spazio all’espressività afroamericana. Nella sua passione per il collage e il bricolage l’estetica Neo-HooDoo utilizza gli stessi procedimenti delle culture orali e del jazz, quelli in cui la creatività individuale interviene su materiali noti e standardizzati.

Reed ha pubblicato nove romanzi, cinque raccolte di poesia e quattro di saggi, è stato Visiting Professor presso le università di Harvard, Yale, Darmouth e Washington. È oggi Professore Emerito presso la University of California di Berkeley. Per la sua attività letteraria ha vinto numerosi premi (tra cui il MacArthur Fellowship e il L.A. Times Robert Kirsch Lifetime Achievement Award), ed è stato nominato per il Pulitzer, oltre che finalista del National Book Award, sia per la prosa sia per la poesia.

Comments are closed.