In “ricordo della tragedia dell’Olocausto e delle vittime della persecuzione nazifascista” è stato inaugurato a Parco Fornaci il Parco della memoria, “dedicato agli uomini e alle donne di Vicenza deportati nei campi di concentramento (1943-1945)” come si legge nella targa collocata in prossimità della zona delimitata da un filare di 8 gelsi, disposti in modo circolare, in segno di raccoglimento.
Il Parco della memoria è stato chiesto al consiglio comunale attraverso una mozione approvata il 10 maggio 2016, affinché possa essere un luogo per il raccoglimento e la riflessione in “ricordo della tragedia dell’Olocausto e delle vittime della persecuzione nazifascista”. Il coordinamento della associazioni LGBT ha manifestato “l’esigenza di individuare un luogo per l’elaborazione della memoria e di conoscenza storica, capace di superare i confini della dimensione locale e di offrire materiale per una dimensione più ampia, capace di coinvolgere i grandi temi della pace e della guerra, dei diritti umani e della giustizia”.
Come previsto dalla mozione, il Parco della Memoria è stato inaugurato ieri 27 gennaio, Giorno della memoria in cui vengono ricordati “la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.
Alla cerimonia erano presenti gli assessori alla cura urbana Cristina Balbi, alla comunità e alle famiglie Isabella Sala, Alessandra Marobin, consigliere comunale tra i promotori della mozione per l’istituzione del Parco della memoria, e per Arcigay Mattia Stella e Thomas Tedesco. Erano presenti, inoltre, l’onorevole Daniela Sbrollini, Alessandra Moretti, consigliere regionale, e Giuseppe Pupillo, presidente di Istrevi.
“Parco Fornaci è un luogo che ricorda il passato industriale della città: qui, infatti, sorgeva una fabbrica in cui venivano costruiti i mattoni. Tra tutti i parchi cittadini abbiamo ritenuto che questo fosse il più idoneo, per differenti motivi, ad ospitare il Parco della memoria, un luogo di raccoglimento per non dimenticare tutto il dolore provocato dalla persecuzione nazifascista – si è espressa così l’assessore alla cura urbana Cristina Balbi di fronte agli studenti che oggi hanno partecipato all’evento -. Di quella tragedia, sempre più lontana nel tempo, abbiamo ormai perso la possibilità di avere testimonianze dirette da parte di coloro che l’hanno vissuta in prima persona. Sta a noi recuperare quei ricordi per diventare più responsabili e fare in modo che eventi di tal genere non si ripetano. E’ importante ricordare che le differenze ci rendono preziosi, unici e che ci arricchiscono e fare in modo che i valori fondanti della nostra esistenza siano la tolleranza e l’inclusione”.
Ha preso la parola, quindi, Alessandra Marobin, consigliere comunale tra i promotori della mozione per l’istituzione del Parco della memoria, che oltre a sottolineare il valore della memoria per non ripetere certi terribili errori, ha invitato i ragazzi a frequentare Parco Fornaci che è stato voluto fortemente dai residenti nel quartiere.
Successivamente sono intervenuti per Arcigay Mattia Stella e Thomas Tedesco; quest’ultimo ha letto un pensiero a nome della comunità ebraica di Padova. Entrambi hanno sottolineato l’importanza per la memoria collettiva di avere luoghi che ci spingono a ricordare.
La conclusione è stata affidata all’assessore alla comunità e alla famiglia Isabella Sala: “Oggi siamo qui per sostenere la lotta contro tutte le discriminazioni. Nei campi di sterminio le persone erano identificate da un simbolo: la stella gialla per gli ebrei è nota a tutti. Ma c’era anche il triangolo che, a seconda del colore, etichettava persone differenti. Oggi è fondamentale sostenere che ogni persona ha il diritto di essere se stessa e che la diversità è una ricchezza; lo dobbiamo a tutte le persone che hanno subito discriminazioni e che ricordiamo in questo giorno e, anche grazie a questo nuovo spazio della memoria nella nostra città, ogni giorno dell’anno”.
Infine cinque classi terze della scuola secondaria di primo grado Calderari e quattro classi quinte della scuola primaria Zecchetto hanno letto alcune poesie e brani dedicati al Giorno della memoria.
Durante la giornata si sono svolti altri momenti di riflessione per il Giorno della memoria.
Nel tardo pomeriggio, in centro storico, con ritrovo alle 18.45 in piazza San Lorenzo, il Comune insieme ad Arcigay 15 Giugno, con la partecipazione del Coordinamento delle associazioni LGBT della provincia di Vicenza, hanno promosso la “Marcia della memoria”, per ricordare le vittime dell’Olocausto e delle leggi razziali e di tutti coloro che, a rischio della propria vita, hanno protetto i perseguitati ebrei, nonché tutti i deportati militari e politici italiani nella Germania nazista.
Da piazza San Lorenzo si è proseguito fino a piazza dei Signori dove, in Loggia del Capitaniato, si è tenuto un momento di raccoglimento: dopo i saluti delle autorità e la lettura di alcune testimonianze tra cui quella della comunità ebraica di Padova, del Comi.VI.H e del presidente dei Sinti Italia Davide Casadio, che non era presente perché invitato al Quirinale per le celebrazioni del 27 gennaio, i cittadini presenti hanno potuto esprimere un proprio pensiero o leggere una poesia. Era presente anche il maestro Giuliano Fracasso alla fisarmonica. La cerimonia si è conclusa con l’ascolto della preghiera-canzone GamGam.
In occasione della ricorrenza del Giorno della memoria, come disposto dalla Prefettura ieri, venerdì 27 gennaio, a palazzo Trissino, a palazzo uffici e in Loggia del Capitaniato sono state esposte le bandiere a mezz’asta.