Festa del papà, una ricorrenza che si tiene in tutto il mondo ma che nasce in realtà negli Stati Uniti. Le prime tracce risalgono al 5 luglio 1908 a Fairmont, West Virginia, nella chiesa metodista locale. La prima persona a chiederne l’ufficializzazione fu però la signora Sonora Smart Dodd che, ispirata da un sermone ascoltato durante la messa ma ignara della tradizione di Fairmont, organizzò una festa il 19 giugno 1910 a Spokane, Washington, per celebrare il padre che aveva combattuto nella guerra di secessione americana.
Il giorno speciale dei papà varia quindi nelle diverse zone del globo. In Italia cade ogni anno il 19 marzo perché è associata a San Giuseppe. Paesi di tradizione cattolica, quindi, seguono questa indicazione mentre negli Stati che risentono maggiormente dell’influenza statunitense bisogna aspettare la terza domenica di giugno per festeggiare il Father’s day.
Non è difficile intuire perché in Italia la festa coincida con il giorno di San Giuseppe. Il padre putativo di Gesù, considerato come papà e marito devoto per eccellenza, secondo la tradizione popolare protegge gli orfani, le giovani nubili e i poveri. Per questo in Sicilia si usa invitare a pranzo i mendicanti e i bisognosi allestendo grandi tavole dove persone di diversa estrazione sociale, mangiano gomito a gomito. Questa nobile usanza è conosciuta come ‘Tavola di San Giuseppe’. Il dolce tipico della festa varia di regione in regione, per lo più a base di creme o marmellate, con impasto simile a quelle dei bignè o dei krapfen. A Roma sono chiamati bignè di San Giuseppe e sono fritti, anche se esiste la variante di cottura al forno.
Un’abitudine particolare è consolidata in Francia, dove i piccoli regalano una rosa rossa ai loro papà e una rosa bianca a quelli che purtroppo non ci sono più, ma sono ancora vivi nel cuore dei figli. In Inghilterra si ha una sorta di ‘San Valentino dei padri’, che vengono celebrati con fiori, dolci e cioccolatini. Nell’America del Sud si accendono diversi falò nelle città e si sfidano i papà a superarli con un salto. Più fortunati sono i padri di famiglia tedeschi, dove in alcune zone della Germania vengono trasportati su uno o più carri trainati da buoi per le vie delle città.