Verrà inaugurata mercoledì 12 febbraio alle 11 a Palazzo Cordellina, sede della Biblioteca civica Bertoliana, in contra’ Riale 12, l’esposizione che raccoglierà numerosi cimeli storici provenienti dal Museo del Grande Torino e foto dell’epoca, oltre che articoli di quotidiani e riviste.
L’evento sarà l’occasione per ricordare anche alcuni componenti, di origini venete, della squadra del Grande Torino che scomparve a seguito dell’incidente aereo avvenuto il 4 maggio 1949: il volo, proveniente da Lisbona dove la squadra aveva disputato una partita amichevole contro il Benfica, si schiantò contro il muraglione del terrapieno posteriore della basilica di Superga, che sorge sulla collina torinese. Tra le 31 vittime c’erano anche il vicentino Romeo Menti, i fratelli Aldo e Dino Ballarin, di Chioggia (Venezia), e Dino Romualdo Maroso di Marostica (Vicenza).
L’esposizione ricorderà anche i 100 anni del calciatore vicentino Romeo Menti, nato il 5 settembre nel 1919, a cui è intitolato lo stadio cittadino. Proprio nella partita inaugurale del nuovo campo da gioco di Vicenza, Menti ha esordito a 16 anni, l’8 settembre del 1935 nel Vicenza, nel ruolo di attaccante. Fu Menti a segnare l’ultimo goal del Grande Torino contro il Benfica su calcio di rigore, il 3 maggio del 1949.
“Solo il destino riuscì a fermare il Grande Torino. Una squadra imbattibile le cui imprese sono vive ancora oggi – sottolinea l’assessore al turismo – , indelebili dal giorno del disastro di Superga che ha consegnato direttamente al mito le gesta di Bacigalupo e compagni. Un miracolo non solo sportivo ma sociale considerando l’entusiasmo e la gioia che quella squadra regalò a tutti gli italiani nel primo dopoguerra. Tra i protagonisti di quella leggenda il campione Romeo Menti, orgoglio vicentino, l’ultimo a segnare un gol per il Grande Toro contro il Benfica il 3 maggio del 49. È un onore poter ospitare questa mostra nella nostra città”.
“Un modo per far parlare le città, Vicenza e Torino, unite da una grande passione per il calcio e per la storia. Sarà l’occasione per ricordare un evento tragico, ma anche per ripercorre gli anni di quelli che poi vennero definiti ‘Gli Immortali’, il calcio che diventa storia, leggenda e passione pura”- commenta l’assessore alle attività sportive.
“La Bertoliana – spiega la presidente – ospita con doveroso rispetto il racconto di una storia italiana del Novecento che ha segnato un’epoca: la sciagura di Superga che nell’immaginazione popolare rese eroi immortali i componenti del Grande Torino”.
Commenta il direttore del Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata di Grugliasco (Torino): “E’ sempre un’emozione rinnovare la memoria del Grande Torino e sarà ancor più bello ritrovarci ancora nella splendida Vicenza, nove anni dopo la mostra allestita in contra’ Santa Barbara. “Eterna Leggenda”, oggi come allora, in un cammino che per noi non è mai malinconia ma un bene più grande che il tempo non potrà mai cancellare. Romeo Menti, Aldo e Dino Ballarin, Virgilio Maroso, il Grande Torino e con loro Alfonso Santagiuliana e uno stadio, il Menti appunto, che rappresenta il cuore e l’anima di una città intera. Questi volti e questa passione troveranno luce a Palazzo Cordellina.
All’amministrazione comunale di Vicenza in particolar modo all’assessore al turismo, va il nostro grazie più grande per questa preziosa opportunità di comune memoria”.
Nell’incidente di Superga perse tutta la squadra del Torino, vincitrice di cinque scudetti, consecutivi dalla stagione 1942-43 alla stagione 1948-49, i cui calciatori componevano la quasi totalità della Nazionale italiana. Morirono anche i dirigenti, gli accompagnatori, l’equipaggio e tre noti giornalisti sportivi. Nello stesso anno della tragedia, il Torino fu proclamato vincitore del campionato a tavolino. La squadra costituita per concludere il campionato schierò la formazione giovanile, e allo stesso modo fecero i loro avversari per disputare le ultime quattro partite.
Nel Grande Torino aveva giocato anche il vicentino Alfonso Santagiuliana: a suo figlio si deve l’organizzazione della mostra dedicata alla memoria del centrocampista, nelle fila del Vicenza per quasi 15 anni. Solo nella stagione 1945-46 è stato ceduto al Torino con cui ha vinto lo scudetto.
La mostra rimarrà aperta, ad ingresso libero, il 12 febbraio dalle 11 alle 13, il 12, 13, 14 febbraio dalle 15 alle 19, il 15 e 16 dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19.