Nuovi voucher, già spesi 4 milioni di euro per il lavoro occasionale

Dopo l’abolizione dei voucher e l’introduzione del nuovo progetto di lavoro dedicato a chi opera occasionalmente, arrivano i primi dati forniti dall’Inps. Numeri importanti che in pochi mesi hanno reso possibile l’utilizzo di manodopera senza un contratto vero e proprio.

Dopo le polemiche iniziali, unite all’impossibilità di utilizzare altri metodi, il lavoro occasionale ha subito un picco di richieste anche grazie al servizio istituito dall’Inps.

Dal 10 luglio 2017, infatti, è attivo per le famiglie e per le aziende di ogni settore produttivo, ivi compresa l’agricoltura, il servizio online per la gestione delle prestazioni occasionali. Direttamente dal sito web dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale è possibile compiere l’intero iter per la richiesta del lavoratore.

I dati, dopo circa 45 giorni di operatività , dicono che sono oltre 27mila gli utenti ad essersi registrati. I versamenti effettuati dagli utilizzatori hanno superato l’importo di 4 milioni di euro, di cui 362.000 per il libretto famiglia e 3.833.000 euro per il contratto di lavoro occasionale.

Ad agosto, oltre l’80% dei pagamenti di prestazioni (effettuati direttamente dall’INPS su base mensile) è stato realizzato con accredito su carta di credito ovvero in conto corrente.

Una volta effettuata la registrazione in piattaforma, il lavoratore non deve svolgere alcun altro adempimento e riceve ogni comunicazione relativa alla sua attività lavorativa sul suo indirizzo di posta elettronica o tramite sms sul telefono.

L’utilizzatore, invece, dopo la registrazione, deve effettuare solo una comunicazione relativa allo svolgimento della prestazione lavorativa, operazione che richiede pochi minuti e che può essere svolta utilizzando il Contact center dell’Istituto che, in tempo reale, svolge detta attività per conto dell’utilizzatore.

A settembre saranno rese disponibili nuove funzionalità, tra cui  quella che consente alle aziende agricole di effettuare la comunicazione di svolgimento della prestazione lavorativa su un arco temporale di tre giorni, piuttosto che su un solo giorno.