Autotrasporto, Donazzan incontra i sindacati: “uniti contro normativa Ue”

“Condivido integralmente la preoccupazione dei rappresentanti sindacali degli autotrasportatori, preoccupati per la proposta di modifica del regolamento europeo che andrebbe ad azzerare completamente il settore italiano dei trasporti, con implicazioni pericolose in ambito di sicurezza stradale, e assicuro il mio sostegno alle iniziative di mobilitazione assunte dalla categoria”. E’ quanto ha dichiarato l’assessore al lavoro della Regione Veneto Elena Donazzan al termine dell’incontro a Venezia, nel palazzo Grandi Stazione, con le sigle sindacali (Filt-Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti) che rappresentano aziende e lavoratori del settore autotrasporti.

I punti salienti del regolamento europeo nel mirino degli autotrasportatori italiani e veneti sono: a) l’aumento delle ore di guida a discapito del riposo obbligatorio, che arriva a consentire sino a due/tre settimane continuative di lavoro, concentrando il riposo nell’ultima; b) nessun controllo sui titoli professionali, ovvero le patenti di guida e relative condizioni professionali, compresi i trasporti di carichi speciali o pericolosi. Inoltre la modifica proposta della direttiva europea 96/71, con l’estensione per i conducenti professionisti del periodo di permanenza in un paese membro diverso da quello in cui lavora abitualmente da 3 a 5 giorni, andrebbe a favorire i conducenti stranieri a scapito degli autotrasportatori italiani.

“La sicurezza  stradale in Italia – ribadisce l’assessore veneto al lavoro – è considerata elemento imprescindibile. Se negli anni abbiamo intensificato i controlli sui mezzi e sugli autotrasportatori, rendendo spesso la vita impossibile ad aziende e lavoratori italiani, l’Europa ha fatto esattamente il contrario, con l’avallo – spero inconsapevole –  della politica che ha portato ad oggi a veder transitare sulle nostre strade vettori e camionisti quasi esclusivamente stranieri”.

“La direttiva andava certamente modificata – prosegue l’assessore – ma nel senso opposto rispetto a quanto deciso da Bruxelles, prevedendo maggior tutela per le condizioni di lavoro, i salari e la sicurezza stradale”.

“Con i sindacati, giustamente preoccupati che questa modifica della direttiva e del regolamento diventi operativa nel silenzio totale di istituzioni e opinione pubblica – conclude la referente delle politiche regionali per il lavoro e l’occupazione – abbiamo deciso di intraprendere una mobilitazione e sensibilizzazione degli amministratori e dei politici regionali, nazionali ed europei. Il Veneto, che aveva il maggior numero di ‘padroncini’ nell’autotrasporto e che è ancora sede di alcune tra le più importanti imprese della logistica, deve trascinare il resto d’Italia in questa mobilitazione, perchè si tratta di una questione di interesse nazionale”.