Si sa, il Veneto è da sempre il motore trainante dell’intero Paese. Gli imprenditori hanno lottato contro la crisi economica e un sistema di tassazione che da decenni risulta troppo elevato. Nel corso degli anni si contano i numerosi “fallimenti” dovuti proprio a questo mix di elementi. Nell’ultimo biennio, però, il trend sembra cambiato.
“Il Veneto è tra le Regioni italiane col minor peso fiscale locale, addirittura in diminuzione del 13,7% nel 2016 rispetto al 2015, passando da 1.659 a 1.453 euro di prelievo a famiglia. Il tutto senza la benchè minima autonomia di manovra, con un bilancio a destinazione libera quasi azzerato dai tagli delle ultime finanziarie nazionali e senza un euro che torni sul territorio dei molti miliardi di residuo fiscale attivo che mandiamo a Roma”.
Lo evidenzia il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, commentando i dati sulle tasse nei territori, elaborati da Bankitalia e pubblicati oggi da un quotidiano economico nazionale.
“In sette anni – fa notare il Governatore – siamo riusciti a far risparmiare ai veneti un miliardo e 900 milioni di euro di tasse, evitando di applicare addizionali Irpef regionali e i ticket sanitari locali aggiuntivi rispetto a quelli introdotti dallo Stato. Fatto da una Regione a statuto ordinario è una specie di miracolo, come dimostrano, ad esempio, i consistenti aumenti imposti da varie Regioni a statuto ordinario come noi, e le forti diminuzioni registrate in alcune Regioni a statuto speciale”.
“C’è poco da fare – aggiunge il Presidente del Veneto – sono numeri inequivocabili: più i fondi pubblici rimangono sul territorio e vengono ben gestiti, come in Veneto, meno la gente viene sommersa di tasse e meglio questi soldi, provenienti dalle sue tasche, vengono utilizzati”.
“La Regione – incalza il Governatore del Veneto – ha saputo tagliare le tasse anche in condizioni che hanno invece portato altre Regioni a statuto ordinario ad aumenti consistenti. Si pensi ora solo per un attimo se e quando il Veneto potrà disporre di almeno una parte, non dico di tutto che sarebbe comunque il giusto, di quel paio di decine di miliardi di tasse di saldo fiscale attivo che i veneti pagano a Roma non ricevendo di ritorno nemmeno un grazie. Ne deriverebbero non solo investimenti sull’economia e sul welfare, ma anche alleggerimenti fiscali sugli Enti Locali e altri tagli alle tasse pagate direttamente o indirettamente dalla gente. Si può fare – conclude – come dimostrano le performance delle Regioni ‘speciali’. Il Veneto e i veneti ne hanno diritto. A buon intenditor poche parole”.