A Vicenza si respira già il clima elettorale, Variati “Lascio una città più sicura”

Nel giorno in cui la giunta comunale ha licenziato il nuovo Piano comunale di emergenza che dovrà essere validato dal Comitato tecnico provinciale prima della trattazione in consiglio comunale, il sindaco Achille Variati non nasconde la propria soddisfazione per un lavoro “tra i più complessi fatti in Italia negli ultimi anni, forte di un’esperienza acquisita sul campo”. A pochi mesi dalle elezioni amministrative, il primo cittadino tira il primo bilancio sul lavoro svolto, preparando il terreno al suo successore.

 

Lascio al futuro sindaco una città molto più sicura di come l’ho trovata -dichiara il sindaco-. Dopo la drammatica esperienza dell’alluvione del 2010 ci siamo messi subito al lavoro, sia sul fronte degli interventi infrastrutturali a difesa della città, sia dal punto di vista delle procedure da attivare in caso di emergenza. E i risultati sono arrivati, come mi ha confermato l’esito dell’esercitazione per posti di comando effettuata ieri simulando un allarme idraulico”.

 

Il piano – ha ricordato l’assessore alla sicurezza urbana Dario Rotondi – è particolarmente elaborato e non affronta solo il rischio idraulico e idrogeologico, ma anche quelli sismico, chimico – industriale, degli incendi, terroristico e dei cosiddetti rischi minori, tracciando per ciascuna problematica un modello di intervento che definisce competenze e responsabilità interne ed esterne all’amministrazione comunale e la successione logica delle procedure operative da mettere in atto”.

La macchina dell’emergenza – ha aggiunto il direttore del settore Infrastrutture, gestione urbana e protezione civile Diego Galiazzo  funziona a fronte di una regia esperta e della collaborazione di tutti. Per questo il nuovo piano comunale ha richiesto che ogni settore comunale e ogni ente esterno coinvolto per qualche specifica funzione nell’evento emergenziale definissero un proprio piano di azione per i rischi più diffusi, in modo che ciascuno, in tempo di emergenza, sappia cosa fare e come farla.  Senza contare che il piano sarà informatizzato, come prevedono le linee guida della Regione Veneto, in modo che le carte del rischio siano sempre a disposizione di chi deve intervenire”.

“Abbiamo testato in questi giorni – ha concluso il sindaco – la parte del piano che ci riguarda più da vicino, ovvero quella relativa al rischio idraulico. Ho attivato presso la sede di Aim il COC (Centro operativo comunale), convocando i vertici di tutti i servizi comunali e dei referenti esterni previsti per questa problematica. Abbiamo simulato una situazione di preallarme scattata con il raggiungimento dei 3 metri del fiume Bacchiglione a Ponte degli Angeli e una previsione meteo in consistente aggravamento. I presenti hanno dimostrato di sapere come agire e in che tempi, sia a presidio del territorio, sia sul fronte dell’informazione e dell’assistenza ai cittadini, in particolare quelli più fragili. L’esercitazione è stata anche l’occasione per verificare che gran parte delle criticità idrauliche della città in questi anni sono state via via superate, attraverso l’innalzamento di argini, la predisposizione di impianti di sollevamento delle acque, la chiusura di varchi realizzati anche in proprietà private grazie alla collaborazione dei cittadini. Insomma, abbiamo davvero cercato di fare in modo che non succeda più ciò che avvenne nel 2010 e con gli allagamenti degli anni successivi. Oggi la città reggerebbe alle piene di allora, sia per i lavori fatti al suo interno, sia per il bacino di Caldogno il cui invaso da 3 milioni e 800 mila metri cubi d’acqua in caso di pericolo dovrà essere messo in funzione al momento opportuno dal genio civile”.

Il sindaco ha ricordato anche gli interventi più significativi che restano ancora da fare: “La parte nord della città, ovvero i quartieri delle piscine, di Santa Bertilla e Italia, in caso di portate superiori a 350 metri cubi al secondo d’acqua al ponte di viale Diaz potrà dirsi sicura quando anche il bacino di viale Diaz sarà stato realizzato, così come la zona di viale Fusinato non sarà completamente a posto finché non sarà alzato l’argine in destra idraulica”.

Infine, ricordando che quasi 6000 cittadini sono attualmente iscritti al servizio “Sms di allarme” (basta mandare nome e cognome al 392 7338475), Variati ha annunciato la realizzazione di un vademecum con i comportamenti da tenere e i luoghi sicuri da raggiungere in caso di calamità non solo idraulica, ma anche sismica.