Scoperta in Veneto organizzazione di Caporalato. Lavoratori costretti a lavorare 11 ore al giorno per 3 euro l’ora

Erano costretti a turni di lavoro massacranti e la retribuzione, neanche a dirlo, era misera. L’ennesima triste storia di un fenomeno che non sembra trovare pace arriva ancora una volta dalla nostra regione, il Veneto che tutti ci invidiano ma che purtroppo nasconde dei lati oscuri e di illegalità. La paga di tre euro all’ora, 11 ore di lavoro al giorno questo è quanto hanno scoperto due giorni fa i carabinieri della Tutela del lavoro di Venezia con il supporto dell’Arma territoriale di Venezia, Padova e Rovigo.

L’indagine denominata “Miraggio”, ha prodotto quattro misure cautelari consistenti nell’obbligo di dimora nei confronti di altrettanti cittadini marocchini responsabili di aver costituito un’associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della manodopera. Le indagini hanno consentito di accertare come i “caporali” impiegassero 13 loro connazionali, alcuni irregolari, nella raccolta dell’uva e potatura dei vigneti privi di ogni dispositivo di protezione.

In merito alla vicenda ha espresso il proprio messaggio l’associazione di categoria più vicina agli agricoltori.

“La legalità e il rispetto delle regole e della dignità umana vengono prima di tutto”. Coldiretti  condanna i gravi episodi di sfruttamento di manodopera in campagna, portati alla luce dalle indagini delle forze dell’ordine tra le provincie di Venezia, Padova e Rovigo e ribadisce che  non c’è posto per chi si pone fuori dalle regole e dalla legge, oltre che dal rispetto per i lavoratori e il lavoro.

Coldiretti ricorda, inoltre, che proprio in Veneto è stato siglato un protocollo della legalità tra Regione e parti sociali. Si tratta di uno strumento che prevede controlli e promuove la cultura della trasparenza contro episodi di sfruttamento e caporalato nelle campagne.

I controlli delle autorità, con i casi venuti alla luce in queste ore, – continua Coldiretti – evidenziano ancora sacche oscure dove il malaffare si insinua. Nonostante il grande impegno di contrasto i furbetti continuano ad agire contro la dignità’ umana. Ricordando la qualità e lo stile di vita ispirato al ‘Made in Italy’ Coldiretti sottolinea l’impegno nella  costituzione dell’Osservatorio contro la criminalità nell’agroalimentare presieduto dall’ex Procuratore Giancarlo Caselli, avvenuta nel 2014.

Studi, dossier, ricerche e indagini svolte dal Comitato Scientifico della Fondazione rivelano che il Veneto non è immune.  A questo proposito proprio la prossima settimana il 18 febbraio a Roma sarà presentato il progetto ‘Lavoro stagionale: dignità e legalità che ha lo scopo di tutelare con azioni coordinate il sistema occupazionale del settore primario dove il contributo dei lavoratori stranieri è determinante. Non è un caso che vi partecipino ben cinque ministri contemporaneamente: Interno, Esteri, Giustizia, Politiche Agricole e Lavoro.

Il lavoro stagionale – aggiunge Coldiretti – rappresenta la componente prevalente dell’occupazione nelle campagne dove il contributo dei lavoratori stranieri è divenuto determinante. Scopo del progetto è di migliorare la disciplina e gestione del lavoro stagionale, al fine di assicurare condizioni di lavoro dignitose e legali, e, al tempo stesso, di consentire alle imprese agricole di sostenere la concorrenza internazionale. ​