Fase due post lockdown, il sindaco di Bassano Pavan scrive all’Assessore Donazzan per la riapertura delle scuole

“Le scuole e i servizi per l’infanzia dovranno essere i primi a riaprire, non appena ci saranno le condizioni epidemiologiche per riprendere la vita di comunità”. Le affermazioni pronunciate dagli assessori regionali alla sanità, Manuela Lanzarin e all’istruzione, Elena Donazzan, rendono ancora più attuale il piano che già da tempo il Comune di  Bassano, con il suo assessorato all’Istruzione, sta stilando in vista della fine del cosiddetto lockdown.
«Da settimane stiamo pensando a come aiutare le famiglie che a breve dovranno rientrare al lavoro  – fa sapere il sindaco Elena Pavan– per aiutarle nella gestione dei figli minori. Molte decisioni, al momento non spettano ancora a  noi, ma non abbiamo certo intenzione di farci trovare impreparati quando ci verrà concesso di riprendere le attività».
Per questo il sindaco ha inviato una lettera all’assessore regionale Donazzan per conoscere, si legge nella missiva, quali «iniziative intende sostenere la Regione Veneto in riferimento al percorso scolastico-didattico in programma per i bambini e ragazzi con riferimento alle fasce 6-14 anni».
«Avrei piacere di confrontarmi con Lei – continua il primo cittadino – al fine di farle esaminare i progetti e di condividere le strategie e le linee di indirizzo, essendo la materia molto influenzata dall’ambito sanitario». Nell’occasione, il sindaco Pavan ha invitato l’assessore regionale a presenziare, il prossimo mercoledì 29 aprile, ad un incontro in videoconferenza con tutti i Dirigenti Scolastici di Bassano proprio per confrontarsi sulle numerose esigenze emerse in questa fase emergenziale.
Nell’occasione, verrà illustrata la prima ipotesi di piano già tempo lanciata dall’assessore Mariano Scotton e che parte dal dare risposte alla fascia d’età dei bambini tra  0-6 anni.
L’intenzione dell’Amministrazione è quella di chiedere ai gestori la possibile apertura dei nidi, ma anche delle scuole d’infanzia, per i mesi di luglio e agosto, «con finalità educative, certo, ma anche ludiche, considerato che i bambini sono costretti a casa ormai da mesi».  «Il servizio – spiega ancora l’assessore – potrebbe essere potenziato con l’impiego dei ragazzi che frequentano le classi quarte e quinte degli indirizzi socio-sanitari e socio-pedagogici che, appositamente formati, permetterebbero di svolgere le attività con gruppi ridotti di bambini, adeguatamente distanziati». E a proposito di spazi, l’ipotesi allo studio è che si possano utilizzare anche le scuole primarie  di primo o di secondo grado per poter distribuire in modo migliore i bambini.
«Ovviamente stiamo elaborando soluzioni anche le le famiglie con ragazzi in età scolare – continua Scotton –  per i quali prevediamo aiuti in vista dei centri estivi. L’intenzione è quella di potenziare in modo consistente i contributi per il pagamento delle rette, allargando la fascia dei beneficiari anche ai ragazzi delle medie. E anche qui pensiamo a coinvolgere gli studenti delle superiori per aumentare il numero degli operatori a disposizione dei bambini».
Nell’atto di indirizzo approvato la scorsa settimana dalla giunta comunale, è prevista anche la possibilità di sostenere economicamente le famiglie nel pagamento delle rette scolastiche di nidi e scuole d’infanzia anche per i prossimi, come già fatto  per il  mese di marzo con uno stanziamento di 85mila euro.

Comments are closed.