Cinquanta Sfumature di Alessia-Quarantena: termometro relazionale

Un giorno qualcuno mi disse che la lontananza è come il vento, spegne i fuochi piccoli ma accende quelli grandi. Scopro successivamente essere parte del brano di Modugno “La Lontananza” che improvvisamente diventa così attuale in questi giorni scanditi dal dolore di una pandemia e dalla quarantena cautelativa.

La quarantena è diventata il termometro relazionale con il distanziamento sociale e l’obbligo di rimanere nelle proprie abitazioni, infatti molte coppie è già da un mesetto che adottano modalità smart per essere vicine anche se lontane. Cosa accade però quando una relazione è messa alla prova così prepotentemente?

Il mio sguardo è rivolto alle relazioni appena nate, perchè quelle datate non sono vittime di questo periodo surreale ma le neonate attutiscono il colpo in modalità diversificata. Le frequentazioni nate con l’avvento del nuovo anno, dove ci si è vissuti per un tempo limitato per poi essere forzatamente divisi da un Decreto stanno misurando la propria temperatura in queste giornate così fluttuanti.

La temperatura scende per quei rapporti frivoli e senza trasporto emotivo al punto che si passa da perfetti amanti a semi sconosciuti, nell’aridità dei loro cuori cercheranno ristoro in altri lidi e tutto si annebbia come la luce fioca di una candela che al primo soffio si spegne.

Il termometro scotta invece per quelle mele verdi che stanno maturando il loro colore. Le tonalità divengono sempre più calde più si acutizza la distanza, perchè dove è sorto un feeling reale, un sentimento nato con le luci del mattino delle idi di marzo, si sperimenterà la mancanza dell’altra metà. La voglia di potersi toccare, vivere è esponenzialmente percepita rispetto allo status di apparente normalità.

Le mele verdi che più  mi colpiscono sono quelle entrate in pausa per dissapori vari poco prima del “Io Resto a Casa” e che attraverso questo mood hanno trovato il tempo per riflettere e meditare a fondo su ciò che li ha colti alla sprovvista, non riuscendo mai a distruggere quel filo invisibile che li univa. La lontananza è servita per comprendere che in fondo erano solo incomprensioni tipiche dei nuovi inizi, dubbi, timori o semplicemente paura di amare. Si è così generato un circuito che poi è sfociato nella semplicità del sorriso di chi sente il cuore battere, la naturale conseguenza di essersi innamorati proprio attraverso le misure di quarantena e nella trepidante attesa di rincontrarsi nuovamente per guardarsi negli occhi e non dire nulla ma solo abbandonarsi all’altro come fosse l’ultimo giorno qui sul pianeta terra.

La quarantena ha anche un suo risvolto positivo: renderci più umani e meno esseri supremi, risvegliare in noi l’altruismo a scapito dell’egoismo perchè di fronte alla morte siamo tutti uguali e senza distinzioni sociali, farci riscoprire i valori della famiglia e di ciò che la frenesia globalizzata ci ha fatto perdere di vista e soprattutto ha permesso di accendere i fuochi che ardono come una foresta che brucia a causa di un cupido-piromane che silenziosamente ha innescato il rogo.

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