Niente fuochi d’artificio alla festa del Bassano Virtus ma tante scintille tra proprietà ed allenatore.

Renzo e Stefano Rosso si sfogano pesantemente contro il loro allenatore e Capitano di mille battaglie, Emanuele Berrettoni.

 

Terminata la stagione si pensa ai festeggiamenti, almeno questa è la prassi che spesso succede quando si trionfa in vari fronti. A Bassano i presupposti c’erano tutti, dominio assoluto del campionato, record di punti, imbattibilità per l’intera stagione allo stadio Mercante e supercoppa conquistata. Proprio per questi tanti motivi i supporters giallorossi, capitanati da Gianantonio Bertoncello e Onofrio Gheno,hanno organizzato la solita mega tavolata a suon di grigliata e vino a fiumi, con l’obiettivo di riunire società e tifosi, ma come nei migliori film con trama mozzafiato,è successo qualcosa di inaspettato che ha lasciato increduli i presenti. Ebbene la società nelle figure dei massimi dirigenti, ovvero Renzo e Stefano Rosso, rispettivamente Patron e presidente del Bassano Virtus, si sono lasciati andare ad uno sfogo dovuto alla, ormai certa, partenza del loro condottiero Mario Petrone e di alcuni senatori che lo seguiranno. Renzo Rosso ha sottolineato come sia stata ripagata la strategia di tagliare monte ingaggi e numero della rosa per arrivare ai vertici della Lega pro, facendo poi spazio ad un pensiero proprio sul suo trainer. Più duro invece è stato il figlio Stefano che ha parlato di tradimento da parte di chi ha fatto di tutto per fargli cambiare idea a proposito di mollare la squadra al termine di questo campionato. Fatto sta che tra i presenti è veleggiata una certa incredulità condita da tanta amarezza pensando alle sorti di molti giocatori che sentendosi chiamati in causa potrebbero lasciare la città della grappa. Da ascoltare le due interviste integrali fatte ai diretti interessati.