Il sogno di Graziano Ferronato svanito per 400 metri

Più di metà gara con il titolo mondiale in tasca, capitan Diabolik ha visto sfumare il titolo negli ultimi 20 minuti per problemi al casco e per un caldo asfissiante.

 

Alla fine rimane l’amaro in bocca, pensare che per 40′ minuti sembrava riuscire agilmente l’impresa almeno per il titolo italiano. Ma il cronometro a volte sa essere crudele e impietoso. Il capitano si presenta al Velodromo di Montichiari già alle 11, è determinato e nel suo volto si intravede tanta determinazione e concentrazione. I presupposti sono sicuramente positivi. Nel primo pomeriggio Ferronato si mette in bici con ben tre ore di anticipo, cura molto la fase di preparazione e le gambe sembrano reagire a dovere. Alle 16.30 l’impianto accoglie l’arrivo di circa un centinaio di tifosi e il capitano se ne accorge subito, striscioni, bandiere e cori inneggianti il proprio idolo si sprecano facendo sentire subito il calore necessario a spingerlo fino a raggiungere l’obiettivo. Dopo i rilevi del caso da parte dei tecnici dell’UCI (unione ciclistica internazionale), il via è stato dato alle 17.20, i primi 20 minuti hanno registrato una velocità sopra i 45 km/h entusiasmando i supporters in tribuna e facendo tremare l’attuale record mondiale di 44,228 appartenente allo Statunitense Kenny Fuller. Dal 20′ al 30′  minuto il velodromo si surriscalda, non solo per il tifo, il termometro registra 29 gradi e le regole federali che impongono il divieto di portare liquidi in corsa, mettono a dura prova la resistenza di Ferronato.  Dopo aver registrato tempi sotto i 21 secondi al giro nella prima parte, il Diabolik è passato al giro di boa aumentando ad ogni passaggio qualche decimo, passando poi a superare i 22 secondi per tornata fino a concludere gli ultimi dieci minuti sopra i 23. Da segnalare i tanti problemi avuti con il casco che continuava a scendere sul volto compromettendo la visibilità e di conseguenza hanno costretto l’atleta a lasciare più volte il manubrio facendo perdere secondi preziosi. La gara termina con il pubblico scatenato che accompagna per 5 minuti buoni il capitano al traguardo senza mai rifiatare e mettendo a dura prova le corde vocali. Il responso dei cronometristi arriva dopo una decina di minuti e piomba su tutti i presenti come una doccia fredda, i chilometri percorsi sono 40,516, all’appello mancano solo 400 metri per abbattere il record italiano, detenuto da un atleta Piemontese e fissato in 40,929!!!! A fine prova abbiamo sentito il diretto interessato che ha dichiarato di voler riprovare in autunno quando la temperatura sarà più adatta, inutile dire che la delusione veleggiava nelle parole di Graziano Ferronato, non ci resta che augurare a lui un grosso in bocca al lupo, convinti che la storia non finisce qui, parola di Capitan Diabolik.