Di fronte a quasi 3000 tifosi salentini, il Padova supera di misura il Lecce e rovina la festa promozione agli uomini di Liverani, cui sarebbe bastata una vittoria all’Euganeo per conquistare il ritorno in serie A. I biancoscudati meritano ampiamente il successo, ed ora mantengono vivo un lumicino di speranza per una salvezza che, a questo punto del campionato, avrebbe del miracoloso. Simone Francescon intervista il vice presidente del Padova Edoardo Bonetto.
PADOVA-LECCE 2-1
Centurioni si affida al 4-3-2-1, con Bonazzoli terminale offensivo: sono fuori causa gli infortunati Ravanelli e Mbakogu e lo squalificato Trevisan; Liverani, senza Tachtsidis appiedato dal giudice sportivo, risponde con il 4-3-1-2, con Mancosu dietro agli attaccanti La Mantia e Falco. Il Padova gioca sgombro da preoccupazioni e al 2’ passa in vantaggio: Baraye, defilato sulla destra, fa tutto da solo e dopo un paio di dribbling, insacca sotto la traversa da posizione quasi impossibile. Il Lecce è stordito dal goal a freddo e al 9’ lo stesso Baraye prova a concedere il bis, sempre da destra, ma stavolta sbaglia, calibrando male il tiro. Tocca poi a Pulzetti al 13’ a tirare centralmente, con parata di Vigorito a terra, dopo un’azione di ripartenza imbastita dai biancoscudati. Due minuti più tardi, arriva il primo sussulto leccese, con una conclusione dalla distanza di Petriccione, di poco sul fondo alla sinistra di Minelli. Al 19’ ancora Minelli deve opporsi in tuffo a un tiro cross da sinistra dell’ex Tabanelli. Al 30’ Baraye, scatenato, scatta in ripartenza palla al piede, entra in area, ma Lucioni lo chiude provvidenzialmente in corner. Al 37’ ancora il Padova si rende insidioso, con una conclusione di Longhi bloccata con fatica da Vigorito, sugli sviluppi di un corner calciato da Bonazzoli. Nel corso dell’unico minuto di recupero decretato dall’arbitro Illuzzi, l’ultimo passaggio di Baraye all’indirizzo di Mazzocco, tutto solo in area, viene intercettato da Lucioni. Il primo tempo si chiude con il Padova meritatamente avanti di una rete. A inizio ripresa, Liverani opera un doppio cambio: escono Petriccione e Marino ed entrano Palombi e Bovo. Il Padova, però, raddoppia al 55’ di testa con Cappelletti, su azione d’angolo, e per il Lecce la partita si fa tremendamente in salita. A questo punto, Liverani gioca la carta Haye al posto di Tabanelli, mente Centurioni inserisce Capello al posto di Bonazzoli. Al 74’ Minelli regala letteralmente un rigore al Lecce, stoppando male il pallone e commettendo fallo sull’accorrente Mancosu: dagli undici metri trasforma con freddezza lo stesso Mancosu e il Lecce torna in partita. Centurioni rinforza la difesa gettando nella mischia Ceccaroni al posto di Longhi. I pugliesi ora attaccano a testa bassa ma si espongono inevitabilmente alle ripartenze biancoscudate e al minuto 82, Mazzocco innesca Baraye, il quale brucia sullo scatto Venuti, ma poi si fa sottrarre il pallone da Vigorito in uscita disperata. Finisce 2-1 per il Padova dopo sette minuti di recupero. La festa del Lecce è rovinata, mentre i biancoscudati danno un senso alle ultime due partite. La classifica, a due giornate dal termine, in merito alla lotta per la salvezza ora recita Salernitana 38, Livorno 35, Venezia e Foggia 34, Carpi e Padova 29. Il Lecce, invece, per essere promosso matematicamente in A, dovrà battere in casa lo Spezia l’ultima giornata.