I centri sportivi di Padova e provincia rischiano il tracollo: bisogna riaprire il prima possibile

Niente da fare: con il DPCM sulla “fase 2”, non emergono date indicative per la riapertura di palestre, centri sportivi, piscine e centri benessere: il Governo, sulla base delle indicazioni del comitato scientifico e degli esperti, considera ancora ad alto rischio di contagio l’espletamento di queste attività che, per loro natura e vocazione, determinano grandi assembramenti sociali. Per i gestori di palestre e preparatori atletici la luce in fondo al tunnel – anzi, in fondo allo spogliatoio – sembra ancora lontana. Lo scenario è molto difficile in tutta Padova e provincia. Le associazioni dilettantistiche affiliate al Coni sono 900 e di queste sono oltre 500 quelle che si servono di una palestra. Le strutture private coperte sono oltre un centinaio, a cui si aggiungono tutte quelle pubbliche (spesso scolastiche).

Il Coni Veneto è perennemente “bersagliato” da domande sulla probabile data di riapertura, vista la situazione, per certi versi, disastrosa sul piano economico di alcune associazioni e società sportive.
Per quanto riguarda i lavoratori dipendenti e i collaboratori in ambito sportivo, bisogna fare una distinzione. La maggior parte figura come collaboratore sportivo e ha ottenuto per il mese di marzo i 600 euro di indennizzo previsti da una società legata al Coni chiamata Sport e Salute; per aprile e maggio, il Governo ha promesso la distribuzione di 800 euro mensili. Per i classici dipendenti, come per esempio chi lavora in segreteria, i datori di lavori sono costretti a ricorrere a strumenti canonici come la cassa integrazione
Padova conta oltre 50 palestre, di cui poco più di 20 private e il resto pubbliche. Per la riapertura – si spera il più presto possibile – è previsto il ricorso a dispositivi di protezione e prevenzione come termo-scanner all’ingresso e continue operazioni di sanificazione dei locali, con ingenti investimenti a livello economico. Non tutti potranno sostenere queste spese e pertanto, metà delle palestre rischiano di rimanere chiuse. Il Comune di Padova non ha la possibilità di intervenire a loro sostegno, ma lo sport è una pietra miliare da cui ripartire. Lo Sport non è solo attività fisica, ma è anche crescita personale, in tutti i sensi.