Calciomercato, tutti a caccia di Giuseppe Giovinco. Il fantasista conteso tra serie C e B

Sei gol segnati in una stagione dove è stato sempre protagonista. E adesso un contratto scaduto al 30 giugno che lo pone al centro del calciomercato. Il protagonista di questa parabola è Giuseppe Giovinco, che sulla soglia dei 30 anni è chiamato all’ennesima sfida professionale: trovare una squadra che abbia un progetto vincente e, perché no, puntare alla serie B.

Sempre con la sua forza scattante, la sua velocità e quelle intuizioni da vero trequartista, uno degli ultimi della serie C italiana, un numero 10 all’antica, di quelli che con una giocata ti risolvono la partita e che, quando devono, sanno segnare il gol decisivo con giocate di rara bellezza.

In queste torride giornate estive il calciomercato è entrato nel vivo e molte squadre stanno bussando alla sua porta. In prima linea c’è il Ravenna, che vorrebbe veder ancora giocare tra le proprie fila il calciatore e garantirsi le sue prestazioni. Ma nelle ultime ore sono saltate fuori anche altre due richieste. La prima proviene dalla Casertana. L’altra dalla Juve Stabia: il team di Castellammare di Stabia, militante attualmente in Serie C come la casertana, si sta muovendo per Giovinco. Infine, hanno espresso interessamento anche da Taranto, anche se in questo caso potrebbe pesare il fatto che la formazione milita in serie D.

Per Giovinco è dunque un momento chiave, è sotto la luce dei riflettori e tutti lo vogliono. A lui invece non piace star al centro dell’attenzione, a lui piace solo far gol, o ancor meglio: mandare in rete i compagni. Meglio se lontano dall’ombra ingombrante del fratello. Una strada che sta percorrendo con l’amico procuratore Paolo Tricoli e l’agenzia internazionale Keyscout football. Realtà nuove, nella sua vita: ha lasciato il vecchio procuratore, che al tempo rappresentava anche il fratello.

E adesso è l’ora di iniziare un nuovo progetto vincente. In carriera, le sfide importanti non sono mancate. Con la Juventus, aveva vinto due tornei Viareggio giocando nelle giovanili. Poi è arrivata la Carrarese, prima esperienza tra i professionisti in un club appena comperato da Buffon che vinse il campionato. Quindi l’anno a Viareggio, quando finalmente trova il suo posto in campo, in attacco, dopo aver a lungo giocato da esterno: finale di Coppa Italia raggiunta (anche) con una sua doppietta al Pisa. Un anno memorabile, pari a quello con il Catanzaro, quello del record di gol e probabilmente una delle sue stagioni migliori. Poi è arrivato il Matera, coi problemi connessi al mancato pagamento degli stipendi. Infine l’Imolese e nell’ultima stagione il Ravenna.

Di gol, in carriera, ne ha fatti tanti. Ma lui ne sceglie tre: quello di quest’anno da trenta metri in Ravenna-Vis Pesaro, quello su punizione in Pisa-Viareggio che gli diede la finale di Coppa Italia e la rete in Catanzaro-Matera, quando giocava in giallorosso.

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