La tecnologia offre tante opportunità ma c’è il rischio di un abuso da parte dei più giovani

Quanto è cambiato il mondo negli ultimi anni? “Il progresso è la capacità dell’uomo di complicare la
semplicità” diceva Thor Heyerdahl, ma chissà se nel fare una piccola analisi possiamo trovare un po’ dei nostri pensieri, un pò di noi stessi in questo cambiamento. Se ci fermiamo un attimo a riflettere sulle
innovazioni degli ultimi vent’anni nel campo dell’ information – tecnology dobbiamo nominare alcuni fatti che hanno definitivamente modificato il nostro pensiero e il rapporto con il mondo lavorativo.

Corre l’anno 1991, un anno che rappresenta una svolta per tutto il mondo come lo conosciamo oggi, il 6 Agosto dello stesso venne pubblicato il primo sito internet da Tim Berners – Lee presso il CERN, ancora on line. Ad oggi ogni attività commerciale, lavorativa, ludica, o di qualsiasi natura viene sponsorizzata attraverso un sito o un social che in un secondo condivide notizie agli estremi confini della Terra. Televisori, computer, telefonini, macchine fotografiche sono tutti elementi che al giorno d’oggi si connettono e si collegano fra di loro attraverso internet e reti Wi-Fi, senza l’ausilio di fili.

Possiamo attivare allarmi e telefonini con l’impronta digitale o l’iride dell’occhio, controllare elettrodomestici con la domotica. In ambito medicale l’impiego del laser ha stravolto le tecniche che fino a qualche anno fa sembravano legge, così da poter effettuare  interventi ai limiti della fantascienza. Sembra paradossale ma ormai siamo immersi in un mondo digitale che ha sensibilmente migliorato la vita. “Il progresso con i suoi vantaggi e svantaggi è stato il tema della prima prova della maturità di questa stagione”, poichè i ragazzi più di chiunque altro cercano di stare al passo con tutti i nuovi supporti, dalla mattina appena svegli sino a tarda sera, utilizzano il pc per navigare su internet, le console con giochi in 3D sfidando utenti connessi da tutto il mondo, lo Smartphone per inviare l’ultimo
messaggino della buonanotte su Whatsapp o postare le foto più belle su Instagram.

La tecnologia fa parte della nostra vita, anche ora mentre scorrete con gli occhi questo articolo, state utilizzando uno strumento tecnologico. Possiamo fare cose impensabili fino a qualche anno fa, stando comodamente a casa di fronte ad un pc, shopping on line da tutto il mondo, pianificare una vacanza, studiare assistiti da un tutor virtuale, creare eventi e condividerli con persone sconosciute ma che virtualmente condividono i nostri stessi interessi, incontrarsi con gli amici lontani tramite una video chiamata su Skype, ballare e cantare in playback con musical.ly. La tecnologia dell’informazione e della comunicazione ci ha permesso di abbattere ogni barriera e ogni frontiera, quando però, la realtà virtuale ci confonde scavalcando la realtà, lì diviene pericolosa. L’essere un utente di un Social Network, ci convince di far parte di una comunità, ci fa credere di essere amici quando invece si tratta di una comunità “virtuale” in cui i rapporti molto spesso sono finti e costruiti per ogni occasione e per farsi accettare in un mondo quasi perfetto.

Si parla oggi di nuove tecno-fobie e di stress da nuove tecnologie, il controllo incessante del telefonino per paura di non essere raggiungibile, il timore di perdere una notifica o un post che ti scredita davanti ad una comunità che esige una presenza costante e attiva. Dobbiamo sempre essere raggiungibili ovunque, eppure prima si passava tanto tempo senza sentirsi e si aveva la voglia di incontrarsi e raccontarsi guardandosi negli occhi, ma immaginare una vita senza tecnologia sembra oramai impossibile, e nemmeno sarebbe onesto affermare che senza di essa avremmo vissuto meglio o vivremo meglio.

La soluzione alle problematiche legate ad un abuso indiscriminato, sta nella preparazione ed educazione degli “utenti” ad un uso corretto e responsabile, ad un ordine di priorità nella vita quotidiana per non farci “soggiogare” da essa. Inevitabile, allora, domandarsi se regalare a un ragazzo lo smartphone rappresenti più un rischio o un’opportunità?
La percezione per gli adolescenti è differente, significa essere sempre connessi con il proprio gruppo, con i propri pari, una connessione attiva spesso 24 ore su 24 nella quale si rende necessario un dialogo tra genitori e figli (adolescenti) per comprendere che ci sono momenti nei quali il cellulare va spento, ad esempio, per non perdere la concentrazione nel fare i compiti e curare i rapporti reali con i coetanei o propri hobby ed evitare fenomeni come il cyber bullismo o forme di aggressione ed esclusione legate all’uso di internet.

La tecnologia corre ma noi dobbiamo correre più veloci nonostante tutto. Allora non ci resta che chiudere con una frase che, in poche parole, racchiude il senso di una cyber generazione, “Non è bene
cercare di fermare il progresso della conoscenza. L’ignoranza non è mai meglio della conoscenza” (cit.Enrico Fermi).