La bella stagione è alle porte e con essa si comincia a parlare di numeri e pronostici. Il riferimento è ovviamente alla stagione turistica che si apre ufficialmente con le festività pasquali. Ma il Veneto sarà pronto ad accogliere al meglio i turisti in arrivo?
Il piano strategico di sviluppo del turismo approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso febbraio “può far da volano ma bisogna attuarlo il più in fretta possibile”. A chiederlo è Luca Patanè, presidente di Confturismo, nel corso del Forum di Confcommercio. “C’è, infatti, bisogno di un sistema più efficiente che accresca la competitività delle imprese del settore, che promuova con più forza la nostra offerta turistica, che valorizzi maggiormente e renda più fruibili la ricchezza, la varietà e la bellezza dei nostri territori”.
Il turismo “continua a giocare un ruolo fondamentale nella nostra economia ma ci sono una buona e una cattiva notizia – ha sottolineato Patanè – la buona notizia è che gli stranieri stanno scoprendo l’Italia minore, prendendo d’assalto le località e i borghi con un grande patrimonio storico, artistico, culturale, paesaggistico, che tra il 2009 e il 2015 hanno registrato una crescita di oltre il 40% di arrivi stranieri. Queste aree hanno però successo se vicine alle grandi città d’arte che giocano un ruolo primario anche nella valorizzazione di queste nuove destinazioni”.
“La cattiva notizia- ha proseguito – è che, nonostante l’aumento dei turisti e degli arrivi dall’estero, si soggiorna e si spende sempre meno. Un dato per tutti: dal 2001 al 2016 la spesa dei turisti stranieri si è ridotta di oltre un terzo, passando da più di 1000 euro a circa 660 euro. Anche se – ha concluso Patanè – per la prima volta nel 2016 c’è stata una piccola inversione di tendenza con un lieve aumento della permanenza media rispetto al 2015”.
Numeri che, se da una parte preoccupano, dall’altra devono dare forza e morale per un rilancio immediato, già dalla stagione 2017.