Qualità dell’aria: Legambiente boccia tutti i capoluoghi veneti tranne Belluno

Alla vigilia dell’entrata in vigore delle misure antismog, l’1 ottobre, Legambiente ha presentato il suo report “Mal’aria, edizione speciale” e ha stilato la pagella di 97 città italiane. Lo studio ha confrontato le concentrazioni medie annue delle polveri sottili (Pm10 e Pm2,5) e di biossido di azoto (NO2) negli ultimi cinque anni (2014-2018), con i rispettivi limiti suggeriti dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). In Veneto, in base allo studio, solo Belluno raggiunge la sufficienza. Gli altri capoluoghi di provincia veneti risultano al di sotto di livelli qualitativi ritenuti sufficienti. In Italia, in generale, ben l’85% delle città sono in difficoltà su questo fronte, con Roma, Milano, Torino, Palermo e Como fanalini di coda.
“Serve una politica diversa che non pensi solo ai blocchi del traffico e alle deboli e sporadiche misure anti-smog – ha affermato Giorgio Zampetti, direttore Legambiente – Il governo italiano, grazie al Recovery fund, ha un’occasione irripetibile di riconversione ecologica dell’economia italiana. Non la perda, potenziando la rete dello sharing mobility e raddoppiando le piste ciclopedonali. Siamo convinti, infatti, che la mobilità elettrica, condivisa, ciclopedonale e multimodale sia l’unica vera e concreta possibilità per tornare a muoverci più liberi e sicuri dopo la crisi Covid-19». Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente, ha aggiunto «l’inquinamento atmosferico nelle città dipende da diversi fattori: dalle concentrazioni degli inquinanti analizzati alle condizioni meteo climatiche e le caratteristiche urbane, industriali e agricole. Nonostante le procedure di infrazione a carico del nostro Paese e gli accordi tra le Regioni e il ministero dell’Ambiente, a cominciare dall’area padana, in Italia manca ancora la convinzione di trasformare concretamente il problema in una opportunità».“
Per aggredire con efficacia l’inquinamento, Legambiente punta su una mobilità urbana sempre più condivisa e sostenibile a partire dai Pums, i Piani urbani per la mobilità sostenibile, che i Comuni devono mettere in campo al più presto.

 

 

 

 

 

 

 

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