Venezia, è l’ora della verità

In attesa dei playoff, il Venezia può dirsi soddisfatto della sua stagione. La squadra di Pippo Inzaghi ha infatti chiuso la Serie B al quinto posto e a soli cinque punti dalla promozione diretta, centrando i playoff. Un ottimo traguardo, se consideriamo che i lagunari arrivano da due promozioni consecutive.

Sembra ieri quando Joe Tacopina ha rilevato il Venezia. L’avvocato italoamericano, già presidente del Bologna, ha rilevato la società nel 2015 con un progetto ambizioso: salire ai vertici del calcio italiano. Da qui la scelta di Filippo Inzaghi come allenatore. Superpippo era reduce da un’esperienza non positiva alla guida del Milan, e alla faccia di chi lo dava per “bruciato” ha avuto il coraggio di rilanciarsi ripartendo dal basso. Una scommessa finora premiata, dato che – come previsto anche dalle quote di BetStars – i lagunari hanno centrato i playoff al primo tentativo.

Il Venezia, fondato nel 1907, ha raggiunto i migliori risultati della sua storia nei primi anni Quaranta, con una Coppa Italia e un terzo posto in Serie A. È ancora vivo in tutti i tifosi italiani il ricordo del Venezia di Maniero e Recoba, 23 gol in due che hanno permesso ai lagunari di concludere il campionato 1997-98 al dodicesimo posto, a trent’anni dall’ultima stagione in A. Poi però le cose sono cambiate e a causa di vari problemi economici e societari il Venezia si è trovato in Serie D. All’arrivo di Tacopina, il Venezia veniva dal terzo fallimento in 10 anni.

La nuova dirigenza ha l’obiettivo di portare il Venezia in Serie A il prima possibile, e ha modernizzato la squadra piuttosto rapidamente, puntando sul marketing. Venezia ha una provincia di 800mila abitanti senza altre squadre da seguire, ed è visitata ogni anno da 35 milioni di turisti. Una miniera d’oro, se sfruttata bene.

La scorsa stagione, grazie a una campagna marketing espansiva, la società è riuscita a triplicare la media spettatori e a vendere un numero di magliette paragonabile a quello di una piccola squadra di Serie A.

La scommessa più importante, al momento, è la costruzione del nuovo stadio, per il quale Tacopina ha già trovato un accordo col sindaco Luigi Brugnaro. Lo stadio attuale, il Pierluigi Penzo, è il secondo stadio più vecchio d’Italia – inaugurato nel 1913 – e si trova sull’isola di Sant’Elena, all’estremità orientale di Venezia. L’accordo prevede la costruzione di un nuovo stadio nella zona dell’aeroporto Marco Polo. Il complesso includerà anche un palazzetto per la Reyer, la squadra di basket di proprietà di Brugnaro.

È con questo spirito ottimista che il Venezia affronterà la corsa play-off, che vedrà protagonisti – oltre ai lagunari – il Frosinone, il Palermo, il Bari, il Cittadella ed il Perugia. E sarà proprio il Perugia l’avversario del Venezia domenica al Penzo. È una sfida che sa di nostalgia, visto che da una settimana sulla panchina dei grifoni siede Alessandro Nesta, che con Inzaghi ha condiviso tanti anni (e titoli) al Milan.

Sulla panchina del Venezia non ci sarà, però, Inzaghi. Il tecnico è stato infatti squalificato dopo l’ultima partita di campionato “per avere, al 15° del secondo tempo, proferito un’espressione blasfema”.

Riuscirà il Venezia a tornare in A già quest’anno? Noi facciamo il tifo per mister Inzaghi – e per la città.

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