Strategie per vincere le sfide urgenti e costruire un Veneto migliore. Cisl chiede ai candidati attenzione ai temi del futuro

Tre grandi sfide per il Veneto di domani e una premessa imprescindibile per vincerle: costruire nuove alleanze per garantire al territorio sviluppo, equità e coesione sociale, lavoro di qualità e benessere. È la proposta di pensiero e di impegno comune contenuta nel documento che Cisl Veneto ha presentato oggi, nella sede di via Piave a Mestre, ed è stato trasmesso ai candidati alle elezioni regionali, a tutta la politica e al mondo della rappresentanza economica e sociale veneti.

Una proposta che si concentra sul futuro anziché guardare al passato, evitando di avanzare elenchi di richieste e di fermarsi alle critiche su ciò che non è stato. E che indica tre fronti da considerare strategici per i prossimi anni: la sfida demografica, che vede un invecchiamento della popolazione, da cui il nostro sistema di welfare sarà fortemente sollecitato, e un difficile “ricambio” nel mercato del lavoro, dove i giovani in ingresso non saranno sufficienti a “compensare” i prossimi pensionamenti; la sfida tecnologica e digitale, che rischia di relegare il Veneto alla periferia di un mondo connesso e competitivo, e chiede di gestire l’impatto della tecnologia sul lavoro governando in anticipo i cambiamenti e programmando un set di interventi a sostegno di lavoratori e imprese; infine la sfida della sostenibilità, che non potrà che essere a 360° – ossia toccare trasversalmente tutte le dimensioni:  ambientale, sociale ed economica – e dovrà passare dalla messa in sicurezza del territorio e la resilienza ai cambiamenti climatici, alla revisione dei processi produttivi, fino al ripensamento delle nostre città e della nostra mobilità.

Tutte e tre le sfide indicate trovano i loro snodi fondamentali proprio nel lavoro, perciò Cisl Veneto le sceglie tra le altre come prioritarie, consapevole del potenziale contributo che potrà apportarvi come sindacato. Se non affrontate, ritiene Cisl, toglieranno al Veneto chances importanti, e presenteranno il conto anche in termini di inclusione e coesione sociale. Serve, al contempo, cogliere l’opportunità di questa straordinaria finestra di cambiamento possibile offerta dalla difficile e complessa congiuntura.

«La scelta della classe dirigente che dovrà governare il Veneto avviene in un momento davvero significativo, perché l’impatto della pandemia avrà effetti forti e duraturi, e anche per la nostra regione la situazione da affrontare è di natura eccezionale. Con ogni probabilità i prossimi anni determineranno il destino della nostra regione per un lungo tempo a venire» ha sottolineato Gianfranco Refosco, segretario generale di Cisl Veneto, che ha aggiunto: «C’è da decidere quale Veneto vogliamo essere domani, e per questo è necessario darci uno sguardo più alto e più ampio, per garantire non una sommatoria di interventi ma una visione strategica, che possa puntare a un orizzonte condiviso e si sostanzi di traiettorie precise, programmazione certa e risorse dedicate. Perciò crediamo servano nuove alleanze per mettere insieme le migliori energie, competenze e intelligenze – ha continuato –, nonché una forte partecipazione e responsabilizzazione delle rappresentanze sociali ed economiche nelle fasi di indirizzo e decisione delle politiche regionali. Per costruire insieme un Veneto aperto e dinamico, equo e sostenibile, capace di generare sviluppo e benessere».

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