Bulgarini si candida a sindaco di Vicenza: “La bellezza può salvare le nostre città”

Il vicesindaco di Vicenza Jacopo Bulgarini d’Elci ha aperto ufficialmente questa mattina la sua campagna per le primarie del centrosinistra berico che si terranno il prossimo 3 dicembre.

Nella cornice di un Teatro Astra non gremito (forse per la scelta del sabato mattina?), la convention-spettacolo si apre con una lettura dell’attore Marco Zoppello sul presidente di un fantomatico paese deciso ad erigere un muro capace di tener fuori ogni bruttura del mondo, ma che si accorge di aver fallito quando un innocuo palloncino si leva candidamente a bucare l’immane barriera. La mattinata si mette subito sui binari di un discorso che vuole solleticare le menti e i cuori degli elettori, più che la pancia.

Tra un intervallo musicale e l’altro si alternano sul palco gli interventi dei due assessori Umberto Nicolai e Annamaria Cordova, del progettista urbano Claudio Bertorelli e dell’autore teatrale Carlo Presotto.

Bulgarini, che ha ricevuto nei giorni scorsi l’appoggio ufficiale del sindaco Achille Variati (presente oggi ma solo in platea), prende la parola per ultimo e riporta sulla terra un discorso che rischiava di volare troppo in alto come il suddetto palloncino, tra citazioni di Proust, Socrate e Holderlin. D’altra parte il tema forte della campagna elettorale è proprio quella “bellezza” evocata più volte durante gli interventi.

“Mi danno dello snob”, scherza dal podio Bulgarini, “ma il vero snobismo è trattare i cittadini come se fossero dei sempliciotti”. Il discorso si apre con lo scontato ma sentito ringraziamento ad Achille Variati, “per quello che mi hai insegnato e per la tua dedizione totale a questa città”.

E poi il riferimento a quel concetto di bellezza, che ad alcuni è sembrato troppo difficile ed elevato per una campagna elettorale. “La bellezza può avere in sè una forza politica: non è un concetto troppo alto, credo sia alla giusta altezza. Ci meritiamo un dibattito pubblico elevato”. Il vicesindaco sottolinea i successi di questa amministrazione e del suo assessorato alla crescita (leggi Cultura) sul tema del turismo e della valorizzazione del patrimonio d’arte e cultura. “Ma bellezza fa rima con concretezza”. E allora ecco le ricette in tema sicurezza, che dev’essere sì urbana, con una sana intransigenza sul rispetto delle regole per tutti, nuove telecamere intelligenti e mediatori cuturali per ridurre i conflitti. Ma soprattutto ambientale (“Vera emergenza di oggi, perché aria acqua e terra sono state avvelenate”), sociale ed economica (“abbiamo creato un’economia del bello che ha portato nuovi posti di lavoro”).

Bulgarini, candidato civico e non affiliato ad alcun partito, si propone come prossimo sindaco mantenendo viva l’eredità di Variati (di cui però non ha l’appeal popolare e democristiano che a queste latitudini fa incassare voti) ma si ritaglia una sua autonomia uscendo di proposito dalla mischia delle soluzioni facili e cercando di portare la discussione un po’ più in alto di come siamo abituati. Basterà per battere i suoi due sfidanti (Giacomo Possamai e Otello Dalla Rosa) e presentarsi in primavera come il candidato sindaco dell’intero centrosinistra vicentino?

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